domenica 21 gennaio 2007

Rocky Balboa

ROCKY BALBOA


Scritto e diretto da: Sylvester Stallone
Genere: Drammatico/Sportivo
Anno: 2006
Paese: USA
Durata: 102 minuti
Cast: Sylvester Stallone; Burt Young; Milo Ventimiglia; Geraldine Hughes; James Francis Kelly III; Tony Burton; A.J. Benza;[more]






Ebbene si, sono andato vedere Rocky Balboa. E non me ne frega niente dei puristi del bel cinema, che storcano pure il naso.
All'epoca mi rifiutai di vedere Rocky V, ora, sarà il momento, sarà che quando s'invecchia si diventa sempre un po nostalgici, avevo invece proprio voglia di vedere questo VI, chiamato più semplicemente (e in maniera azzeccata) Rocky Balboa.
Onestamente devo ammettere che non è un gran film, certe situazioni sono risolte in maniera approssimativa e la regia non è eclatante. Passiamo gran parte dei 100 minuti a guardare come Rocky sia ormai una leggenda per i suoi concittadini (con annessi e connessi: dai saluti calorosi per strada alle barzellette raccontate alle spalle), un ombra nera nella vita suo figlio, un ristoratore simpatico e affabile (ha aperto un locale italiano "Adrian's" con appesi i trofei le foto ecc...) e un vedovo inconsolabile (Eh si, Adriana è morta!).
La morale del tener duro poi va bene, ma quella del "conta solo ciò che pensi e senti tu" è almeno almeno discutibile. Insomma non uno schifo di film, ma nemmeno può essere lontanamente paragonato ai primi due della serie. Però... C'è una cosa che salva tutto a parer mio, una cosa che permea tutto il film e lo restituisce al pubblico nella sua giusta dimensione.
Non è un qualcosa che succede di preciso è piuttosto il fatto che Rocky Balboa è un po realtà un po finzione, un pò morale americana del self made man e un po una riflessione sul tempo che passa. E' sia un ritorno alle origini che una celebrazione di se stesso. Girato in poco tempo e con un basso budget è un film che Stallone ha fortemente voluto. In parte è autobiografico questo Rocky ossessionato dal ricordo della moglie e che va a visitare i luoghi della sua Philadelphia, questo Rocky ormai lontano dai fasti di un tempo. Un uomo di cuore, un guerriero nell'anima. Mentre tutto il film aspetti quasi indifferente di vedere quello che succederà (quando lo sia già), nel momento esatto che succede, e lo stallone italiano sale sul ring e inizia a prenderle, in quel momento sussulti. Giro io ho sussultato sulla sedia e stavo in tensione per quell'incontro esattamente come lo sono stato per gli incontri dei precedenti capitoli. Idiozia forse, o magia del cinema e della cultura pop. Comunque non ero il solo. Belle poi le riprese, del palazzetto (infatit sono reali) prima dell'incontro, bella - anche se un po stucchevole - la scena finale. Chiudono il tutto (e lo salvano anche) le immagini (e la musica)durante i titoli di coda: la gente che sale le scale - di corsa - del museum of art di philadelphia e arrivata in cima esulta come Rocky nel primo film. Rocky siamo noi, è sia un messaggio "morale" abbastanza blando, sia la celebrazione di un mito entrato ormai nel quotidiano, perchè sfido chiunque ad andare a Philadelphia e non fare almeno un salto a vedere quella scalinata, e se dopo che la si è vista, la si sale lentamente e con compostezza è solo per paura di essere visti e giudicati degli idioti dagli autoctoni e dagli altri turisti per una cosa che con tutta probabilità hanno già fatto. ROCKY è UN MITO, W ROCKY BALBOA.

Nessun commento: