martedì 19 dicembre 2006

Un Anello per domarli, un Anello per cercarli, un Anello per ghermirli e nell'oscurità incatenarli


IL SIGNORE DEGLI ANELLI - LA COMPAGNIA DELL’ANELLO


Regia di: Peter Jackson
Scritto da: J.R.R: Tolkien (romanzo); F. Walsh & P. Jackson (screenplay)
Genere: Azione, Avventura, Fantasy
Anno: 2001
Paese: Nuova Zelanda/USA
Durata: 178 minuti (versione estesa 208 minuti)
Cast: Sean Astin; Sean Bean; Orlando Bloom; Cate Blanchett; Billy Boyd; Ian Holm; Ian McKellen; Christopher Lee; Elija Wood; Liv Tyler; Viggo Mortensen …[more]



Faccio una necessaria premessa: cercherò di occuparmi del film e non del libro (anche se di fatto sono inseparabili) per quanto mi sarà possibile.

Ho visto questo film almeno 5 volte, la prima al cinema, quando uscì, poi a riprese successive. Ho visto la versione “normale” e quella estesa. Era parecchio comunque che non lo rivedevo, e ne avevo voglia. In testa ogni tanto mi sovvenivano le immaggini dell’arrivo di Gandalf a Hobbiville, la musica che accompagna le immaggini di paesaggio bucolici, insomma avevo nostalgia della contea. Il mio amico Tommy poi, non l’aveva ancora visto, per cui decidiamo di affittarlo.Quindi: ottima cena, poltrone comode, sigarette a portata di mano, bibite varie sul tavolino, compagnia femminile, buio in sala….si parte.Il prologo è narrato dalla doppiatrice di Cate Blanchett (la dama di Lothlorien, ma lo scopriremo dopo) una voce (secondo me) azzeccatissima ci dice la storia degli anelli del potere,donati da Sauron ai rappresentanti di ogni razza (Elfi, Nani e Uomini), e dell’Unico Anello, forgiato da Sauron di nascosto, col potere di soggiogare gli altri. La storia prosegue con la prima guerra dell’anello, quando Sauron tentò di sottomere tutti i popoli della Terra di Mezzo,ma fu sconfitto da Isildur che però, invece di distruggere l’Anello ne rimase irretito e lo volle tenere per se. Tempo dopo Isildur cadde in un imboscata di orchetti e morì, lasciando cadere l’anello nel fiume, dove rimase per molti secoli, finchè fu trovato da una creatura: Gollum (nel 2° 3° film poi sarà più chiaro chi è Gollum). Gollum fu stregato dall’Anello, lo amava e odiava allo stesso tempo, lo chiama “il mio tessssoro”, col suo tessssoro si andò a rifugiare nelle caverne delle Montagne Nebbiose. Qui la spiegazione riprende quello che succede ne “Lo Hobbit”: Bilbo Baggins, un hobbit della Contea trova l’anello nella caverna di Gollum, e scappa, portando l’anello con se.Il prologo spiega subito alcune cose che saranno centrali nel film come nel libro. L’Anello ha una “volontà sua”, egli vuole tornare al suo padrone, è l’anello che irretisce Isildur, è sempre lui che aspetta in fondo al fiume un nuovo portatore, ed è infine sempre lui che “fugge” da Gollum; l’unica cosa che l’anello non poteva prevedere, era quella di essere raccolto dalla creatura più improbabile che ci fosse: un hobbit.Dal prologo quindi capiamo la natura dell’Anello, ma non solo, capiamo anche la natura facilmente corruttibile del cuore umano, la bramosia di potere, l’idea umana di avere sotto controllo la situazione, di voler controllare il destino.Forse dice troppo il prologo (nel libro Tolkien scopre pian piano le carte), ma sicuramente è tutto utile alla funzione filmica, e soprattutto la voce narrante con le immagini sotto, oltre a fornirti le informazioni su quello che è successo prima, ti fanno già “entrare in atmosfera”, nel mondo della Terra di Mezzo”.Poi inizia il film vero e proprio.Sono passati circa 60 anni da quando Bilbo trova l’Anello, ed oggi è il suo centoundicesimo compleanno, tutto il villaggio si sta preparando alla festa, e arriva anche il suo amico Gandalf lo stregone. Il vecchio Bilbo da un addio clamoroso alla festa sparendo nel nulla durante il suo discorso (e qui scopriamo che l’anello rende invisibili quando lo si indossa), Gandalf sa dove è il suo amico, e lo aspetta a casa… Bilbo gli spiega il suo proposito di partire, per andare ancora un’ultima volta verso le montagne, tutte le sue cose le lascia a suo nipote Frodo, ma fa fatica a seprarsi dall’anello, ha scatti di rabbia verso l’amico che gli consiglia di farlo, ma alla fine lo lascia al nipote. Qui Gandalf inizia ad intuire quello che è veramente quell’Anello, lo lascia custodire a Frodo, ma quando scopre che i cavalieri neri sono partiti alla ricerca dell’Anello, fa subito lasciare la Contea a Frodo, dicendogli di dirigersi verso una cittadina poco fuori la Contea, dove lo avrebbe aspettato. Frodo parte (assieme al suo amico Sam, e a loro si uniranno nel tragitto Merry e Pipino) e fa il primo incontro con questi cavalieri neri…ma riesce a sfuggirgli. Arrivati alla taverna per un incidente Frondo indossa l’anello e sparisce alla vista degli altri avventori che rimangono sbalorditi. Il guaio è che Frondo indossando l’Anello entra in un aaltro mondo, il mondo delle ombre, dove vivono costantemente i cavalieri neri, che lo vedono e si dirigono verso la cittadina. A salvare la situazione ci pensa un ramingo chiamato Granpasso che salva gli Hobbit dalla furia dei cavalieri e si offre di scortarli fino a GranBurrone, dove vive il re elfico Elrond. Da Grampasso i mezz’uomini scopriranno chi sono i cavalieri neri: sono i nove re a cui Sauron donò i nove anelli, diventati poi schiavi dell’Unico, e che ne avvertono la presenza in ogni momento. Non sono ne morti ne vivi, sono i Nazgul.Nel viaggio verso GraBurrone i Nazgul attaccano ancora e feriscono gravemente Frodo, in soccorso degli Hobbit e dell’uomo arriva Arwen, la figlia di Elrond che inseguita dai cavalieri neri riesce comunque a portare Frodo da suo padre dove viene curato.Quando si risveglia a GranBurrone Frodo trova tutti i suoi amici, Grampasso e anche suo zio Bilbo, che era andato a stare lì.Gandalf nel frattempo è andato a trovare Saruman il capo del suo ordine, ma scoprirà con sorpresa che egli si è alleato col nemico, e sta formando un esercito di orchi. Saruman imprigionerà Gandalf nella sua torre, ma non farà in tempo ad ucciderlo, perchè lo stregone sarà salvato dall’arrivo provvidenziale delle aquile. che lo porteranno a GranBurroneElrond indirrà un consiglio, chiamando a raccolta i maggiori rappresentanti di tuti i popoli liberi della Terra di Mezzo per decidere cosa fare dell’Anello. fra mille opinioni diverse si decide che l’Anello dev’essere distrutto (e questo può essere fatto solo gettandolo nelle fauci del Monte Fato, dov’è stato forgiato), ma chi potrà farlo? Si offre volontario Frodo, Gandalf decide di accompagnarlo, così farà Grampasso(che qui scopriamo chiamarsi Aragorn, ed essere in realtà un re), l’elfo Legolas, il nano Gimli, il guerriero Boromir, e anche se non invitati si fionderanno nell’impresa anche Sam, Merry e Pipino. Nasce così la Compagnia dell’Anello.bene, nel raccontarvi la trama del film mi fermerei qui. Difatto questo primo film serve da introduzione, anche se inzia già l’avventura. La Compagnia di forma a metà film, e alla fine è già smembrata e divisa, durante il viaggio infatti Gandalf morirà e Boromir dopo aver tentato di prendere l’Anello a Frondo si pentirà e morirà eroicamente cercando(inutilmente), di proteggere Merry e Pipino. Questi due infatti saranno rapiti dagli orchi (Uru Kai) di Saruman.L’evventura e i colpi di scena non mancano, visto anche che il film “comprime” i tempi del libro. Tutto, dalla scenografia alla storia, ai costumi, ai modi di parlare e comportarsi dei personaggi vuole trasmettere un diea di realtà, la realtà di un mondo fantasy, un mondo mitologico cioè, un mondo, al fine, che potrebbe essere stato.La cura che Jackson ha messo nella realizzazione del film è maniacale (guardatevi gli speciali se ne avete occasione), tutto è fatto per esistere plausibilmente. Dal punto di vista tecnico effettivamente nessuno ha avuto da ridire. Le critiche che si sono state riguardavano in realtà altri aspetti.I puristi (i Tolkeniani accaniti) hannos torto il naso per alcune incongruenze (sarebbe meglio dire non corrispondenze) col libro: i tempi dicevo prima, la figura di Arwen “troppo presente” ecc.. - C’è anche da dire che come fedeltà letterale fra i 3 film èquesto è quello che rimane più fedele al libro - .Molti altri invece, semplicemente non sono amanti del genere.Beh, ovvio che accettare che i protagonisti di un film siano Elfi, Nani, Demoni e compagnia bella, non è per tutti, e c’è anche da dire che il battage pubblicitario, che s’è fatto attorno a Il Siglore degli Anelli, ha nauseato molti (ha quasi nauseato perfino me..), per cui chi è prevenuto ha le sue scusanti.Tuttavia non mi stupisce il successo planetario del film, ormai ogni anno siamo abituati a vedere il “capolavoro del secolo” (ogni grosso kolossal lo lanciano così), per cui c’è l’elemnto massa, l’isteria collettiva fomentata dai media, tuttavia credo ci sia altro. Il Signore degli Anelli non è stato solo il film che complessivamente (cioè tutti e 3 i film) ha incassato - se non erro - 11 Oscar,ma è anche (e soprattutto) il libro più letto del ‘900. Per cui, gran parte del suo successo è dovuto fondamentalmente alla storia in se.A tutti piace sognare, e il mondo creato da Tolkien è veramente un mondo da sogno, non perchè perfetto e rose e fiori, ma perchè reale, reale nei suoi contenuti. Questo è davvero l’aspetto che mi stupisce di più, ed è anche l’aspetto su cui dissento dai “puristi”: il film mantiene intatta la natura del libro, pur stravolgendone un po i tempi ei ruoli, l’essenza del Signore degli Anelli nel film c’è tutta. E quello che mis tupisce è che un essenza del genere abbia fatto così breccia nel cuore degli uomini dell’era della psicanalisi, del famoso “relativismo”.“Molti di quelli che meriterebbero la morte vivono, e molti di quelli che meriterebbeo la vita muoino, sai forse tu giudicare? non essere tanto sicuro di distribuire morte e vita” dice Gandalf a Frodo ad un certo punto, non è pacifismo blando, infatti la guerra contro Sauron è inevitabile, e molti in guerra cadono (Boromir e Gandalf in questo film), le condizioni sono quello che capita, quello che per sorte ci tocca, “vorrei che non fosse mai successo, che l’Anello non fosse mai venuto a me” dice Frodo, “tutti quelli che vivono in epoche come questa lo desiderano, ma non siamo noi a decidere, noi possiamo solo scegliere come impiegare ilt empo che c’è concesso” gli risponde lo stregone. Sembrano parole di un uomo d’altri tempi, un uomo medievale forse, invece sono state scritte tra gli anni ‘40 e ‘50 di questo secolo. Forse è questo che non lo fa apprezzare a molti, sembra retorica blanda, moralista, e anche un po conservatrice, quella che Jackson riversa fedelmente nel film. A molti fa storcere il naso. Non è retorica, e tantomeno blanda o moralista. E’ la pura e semplice verità. Nel romanzo, così come nel fil, c’è un bene e c’è un male, non sono cose che s’incrociano esfumano a vicenda (come 3/4 della letteratura -e filosofia - contemporanea insegna) è il cuore dell’uomo lo scontro fra queste due entità, il cuore dell’uomo capace di grandi gesta eroiche “se con la mia vita o la mia morte, potrò esserti d’aiuto, lo farò” dice Aragorn/Grampasso a Frodo quando si mette al suo servizio per aiutarlo nell’impresa, come di grande viltà (il tradimento di Saruman, che non vede possibilità di sconfiggere Sauron e allora sia allea con lui). Lo stesso Aragorn subisce (come lo subisce Boromir) il fascino seduttivo dell’Anello.E ancora, il compito di salvare il mondo è affidato non all’eroe (Aragorn) ma ad un piccolo essere, un mezzuomo (come venivano chiamati gli hobbit), “perchè arriverà il tempo in cui i più piccoli cambieranno la storia del mondo” dice la voce narrante del prologo.Tutto questo non può non stupire, non può non far venir voglia di essere lì, e combattere affianco a Frodo, di aiutarlo nella sua missione disperata. O forse si, può anche solo annoiare, ma il Signore delgli Anelli annoia (al di là dei gusti) chi non ha mente e cuore libero per capirlo, perchè al di là del mondo fantastico e della mitologia, parla agli uomini di tutte le epoche, e di tutte le età, un po come l’Odissea (lungi da me azzardare il paragone letterario) eun po come tute le fiabe. Può annoiare o addirittura infastidire vero, ma è strano constatare come nell’epoca cinica per antonomasia, questo piccolo capolavoro abbia fatto breccia fra la gente.La Compagnia dell’Anello è la storia di esseri diversi che il caso , o il Destino (uno dei grandi protagonisti della storia tolkeniana), ha messo assieme, è la storia di un amicizia (che andrà poi oltre la morte, ma questo è alla fine del libro), di un amicizia retta dal Destino. E’ una storia assoluta, nel vero senso della parola, dove però, la scelta di ognuno di fronte al Destino è fondamentale per come andranno gli eventi, è la storia di ciascuno di noi, specie di chi vive in situazioni e tempi bui.E’ nel senso più bello del termine, una storia per bambini, e allora, sono felice di non essere cresciuto.


Tre anelli ai re degli Elfi, sotto i cielo che risplende,
Sette ai principi dei Nani, nelle lor rocche di pietra,
Nove agli uomini mortali, che la triste morte attende,
Uno per l’Oscuro Sire, chiuse nella reggia tetra,
Nella terra di Mordor, dove l’ombra cupa scende.
Un Anello per domarli, un Anello per trovarli,
un Anello per ghermirli e nel buoi incatenarli.
Nella terra di Mordor, dove l’ombra cupa scende.

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